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I consumatori di oggi acquistano in modo sempre più consapevole: pianificano, si informano e valutano attentamente prima di scegliere. Per allinearsi a questo trend — e in vista della stagione degli acquisti natalizi — Google ha annunciato a fine settembre una serie di novità pensate per aiutare i retailer a rispondere alle nuove abitudini di acquisto. Secondo l’azienda, oltre il 60% delle ricerche legate allo shopping su Google è di tipo generico (“idee regalo natalizie”, “outfit per cerimonia”), segno che le persone si affidano al motore di ricerca già nelle fasi iniziali del percorso d’acquisto. Inoltre le ricerche sono sempre più caratterizzate dall’intento conversazionale e sempre più basate su contenuti visivi.
Per questo, Google sta testando e applicando in Beta nuove soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. In Search, dove gli utenti si stanno abituando a chiedere informazioni sempre più complesse, tra le risposte si potranno visualizzare anche annunci pertinenti alla ricerca. Gli utenti potranno così ricevere risposte più contestuali e visualizzare annunci pertinenti, anche all’interno delle nuove campagne AI Max, progettate per comprendere meglio le intenzioni di ricerca e proporre risultati più rilevanti.
Le campagne Demand Gen si evolvono per trasformare l’audience di YouTube in clienti effettivi, con funzioni pensate per generare vendite online, in-app e nei negozi fisici.
Tra le novità anche il Creator Partnerships Hub, che facilita la collaborazione tra brand e creator, e formati pubblicitari YouTube più interattivi e “shoppable”.
Sul fronte della produttività, il nuovo Google Merchant Center integrerà insight predittivi basati su IA, che aiuteranno i rivenditori ad intercettare in modo più efficace la domanda di prodotti.
A livello creativo, Product Studio e Asset Studio si arricchiscono di strumenti generativi che consentono di ottimizzare immagini e video dei prodotti, rendendo più semplice e rapido il processo di produzione dei contenuti. Infine, Google introduce nuove funzionalità dedicate alla fidelizzazione dei clienti: i brand potranno evidenziare prezzi riservati ai membri e vantaggi esclusivi, impostando obiettivi di loyalty nelle campagne Performance Max e Shopping.
Con queste innovazioni, Google punta a supportare i retailer nel creare esperienze più personalizzate e trasformare la stagione delle festività in un momento di crescita e connessione con i clienti.
L’intelligenza artificiale sta diventando una leva strategica per il marketing, soprattutto per le PMI italiane che operano in un mercato sempre più digitale e competitivo. La sfida oggi è creare contenuti efficaci, campagne mirate e relazioni personalizzate con i clienti.
Uno studio condotto da Shopify su oltre 1.000 merchant in cinque mercati europei – Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito – conferma come le piccole e medie imprese stiano orientando le proprie strategie verso l’uso dell’AI per crescere e restare competitive.
Le PMI italiane sperimentano l’AI con un approccio pragmatico: la utilizzano per conoscere meglio i clienti, generare contenuti di qualità e rendere le strategie di marketing più mirate. Le aree di applicazione più diffuse restano il marketing e la creazione di contenuti, seguite da traduzioni, immagini prodotto, ottimizzazione del customer service e analisi dei dati, che trasformano le informazioni in insight utili. Cresce anche l’interesse per la personalizzazione dell’esperienza cliente, mentre automazione dei processi, pricing intelligence e sviluppo prodotto rappresentano ambiti emergenti ma in rapida evoluzione.
Il confronto con gli altri mercati europei mette in luce differenze sul modo di adottare l’AI: Germania e Spagna si distinguono per solidità e dinamismo, la Francia punta sul customer service, il Regno Unito avanza con cautela, mentre l’Italia si posiziona a metà strada, con un approccio selettivo ma concreto.
L’AI, dunque, non è più solo un tema tecnologico, ma una leva strategica che le PMI italiane stanno imparando a usare con consapevolezza per ottenere risultati tangibili: marketing più incisivo, contenuti e decisioni coerenti. Per molte aziende, rappresenta oggi una chiave per crescere, differenziarsi e costruire relazioni più solide con i propri clienti.
In questo contesto, Intempra.com si propone come partner strategico per le PMI, offrendo soluzioni su misura che uniscono innovazione tecnologica e visione pratica. L’obiettivo è aiutare le imprese a trasformare l’AI da semplice strumento a vero motore di crescita sostenibile e competitiva.
L’intelligenza artificiale sta riscrivendo le regole dello sviluppo software. Assistenti generativi, strumenti di analisi automatica e modelli di supporto decisionale sono ormai parte integrante dei flussi di lavoro dei team di sviluppatori. Le aziende stanno vivendo un’accelerazione senza precedenti: il codice si scrive più veloce, le nuove versioni dei software vengono rilasciate con maggiore frequenza e la produttività cresce visibilmente. Ma questa rivoluzione porta con sé una domanda fondamentale: la velocità basta davvero per creare valore?
La risposta arriva dal DORA Report 2025 (DevOps Research and Assessment) “State of AI-assisted Software Development” di Google, che fotografa l’impatto reale dell’AI nel settore. Secondo la ricerca, quasi il 90% degli sviluppatori utilizza quotidianamente strumenti di intelligenza artificiale, con un aumento del 14% rispetto all’anno scorso. I benefici sono evidenti: maggiore produttività e migliore qualità del codice, segnalata dal 59% degli intervistati, contro il 30% che dichiara di non fidarsi pienamente del codice generato dall’AI. Tuttavia, il report avverte che un’adozione rapida dell’AI può introdurre instabilità, frammentazione degli strumenti e debito tecnico, se non viene accompagnata da un approccio sistematico e da solide basi. In altre parole, l’intelligenza artificiale amplifica ciò che trova: nelle organizzazioni solide diventa un moltiplicatore di efficienza, in quelle disordinate mette in luce le fragilità dei processi.
L’intelligenza artificiale accelera lo sviluppo, ma è la mente umana a darle significato. L’AI può generare codice rapidamente, suggerire soluzioni e automatizzare attività ripetitive, ma non può sostituire l’esperienza, la visione strategica e il giudizio critico degli sviluppatori. Solo l’ingegno umano permette di valutare se il codice soddisfa davvero le esigenze del progetto, se è sicuro, scalabile e sostenibile nel tempo. La creatività, l’intuizione e la comprensione del contesto rimangono insostituibili, trasformando linee di codice in soluzioni che generano valore reale per le persone e per le aziende.
È su questa sinergia che si fonda l’approccio di Intempra.com: combinando intelligenza artificiale e competenze umane, l’azienda crea software realmente intelligente. Integrando modelli AI in processi progettati con rigore e visione, Intempra.com trasforma l’automazione in valore concreto, mantenendo sempre al centro la componente più importante di ogni innovazione: l’ingegno delle persone.