L'Intelligenza Artificiale avanza: la digitalizzazione delle imprese italiane secondo i dati ISTAT

La digitalizzazione delle imprese italiane ha registrato dei progressi significativi nel 2024, con un aumento marcato dell’adozione di tecnologie avanzate, in particolare l’intelligenza artificiale (AI). Il recente rapporto dell’Istat, “Imprese ICT 2024”, fornisce un quadro dettagliato di questa evoluzione, evidenziando progressi, divari e future tendenze.
Secondo i dati Istat l’utilizzo nelle imprese con almeno 10 addetti dell’AI è cresciuto dal 5% (2023) all’8,2% (2024), con un notevole incremento del 71% in termini assoluti. Questo dato, sebbene in crescita, posiziona l’Italia ancora al di sotto della media UE (13,5%).

CRESCITA DIGITALE E SICUREZZA INFORMATICA

Negli ultimi dieci anni, le piccole e medie imprese (PMI) italiane hanno triplicato il loro fatturato online, passando dal 4,8% al 14%. Nonostante questo progresso, persistono differenze notevoli rispetto alle grandi aziende. Ad esempio, tra le aziende con almeno 10 addetti, solo il 32,2% dichiara di utilizza almeno 7 delle 11 misure di sicurezza informatica analizzate, un dato inferiore rispetto al 38,5% della media UE. Tuttavia, è diminuito il numero di attacchi informatici gravi subiti dalle imprese di maggiori dimensioni, segno di una crescente attenzione alla protezione digitale.

DIVARIO TRA PMI E GRANDI IMPRESE

Nonostante i progressi, persiste un divario significativo tra le piccole e medie imprese (PMI) e le grandi aziende. Le PMI mostrano ancora difficoltà nell’adottare pienamente le tecnologie digitali, soprattutto per quanta riguarda la presenza di specialisti IT, l’organizzazione di corsi di formazione informatica (16,9% per le PMI contro il 67% delle grandi aziende), l’utilizzo di strumenti complessi come quelli per le riunioni a distanza (47,3% rispetto al 96,3%) e l’adozione di tecnologie di Intelligenza Artificiale con una distanza di circa 25 punti di percentuale.

Sul fronte della connettività, si registra un aumento dell’adozione della banda larga: 88,8% delle imprese con almeno 10 addetti, utilizza la banda larga fissa di almeno 30 Mbit/s, ma solo il 18,1% delle PMI utilizza connessioni a 1 Gbps contro il 35,9% delle grandi aziende. In aumento, dal 73,2% per il 2022 al 76,9%, il numero di PMI (con almeno 10 addetti) che accedono da remoto alla posta, documenti e software aziendali.

Il Digital Intensity Index evidenzia ulteriormente il divario tra PMI e grandi imprese: solo il 26,2% delle PMI raggiunge livelli “almeno alti” di digitalizzazione, contro l’83,1% delle grandi imprese (composte da oltre 250 addetti). Il 70,2% delle PMI si ferma a un livello base (almeno 4 attività digitali su 12), mentre le grandi imprese raggiungono il livello base nel 97,8% dei casi.

L’ASCESA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICAILE: UN MOTORE PER L’INNOVAZIONE

Nel 2024, quasi la metà delle aziende che adottano l’AI ha sperimentato tecnologie innovative come l‘AI generativa. Nelle imprese con almeno 10 addetti la quota è aumentata all’8,2%, le medie imprese con 50-99 addetti hanno raggiunto il 14,0% mentre le grandi imprese sono arrivate al 32,5% (da 24,1% nel 2023).

Le tecnologie più utilizzate includono l’estrazione di informazioni da documenti (54,4%), l’AI generativa per il linguaggio scritto e parlato (45,3%) e il riconoscimento vocale che trasforma il linguaggio parlato in formati (39,9%).
Le grandi imprese mostrano più interesse verso l’AI come il machine learning e l’analisi dei testi. Mentre la tecnologia più utilizzata dalle PMI, è l’AI generativa per la creazione del linguaggio scritto, utile per automatizzare i processi, migliorare la comunicazione e personalizzare i contenuti.

I settori che trainano questa crescita sono principalmente legati all’informatica (36,7%), alle telecomunicazioni (27,6%) e alla produzione di contenuti audiovisivi (28,3%).
Mentre le aree aziendali che beneficiano maggiormente dell’IA sono il marketing e vendite (35,7%), organizzazione dei processi amministrative (28,2%) e ricerca e viluppo (24,6%).

INVESTIMENTI FUTURI E DIGITALIZZAZIONE

Cresce, dunque, una maggiore consapevolezza sull’importanza del digitale tra le imprese italiane.
tra il 2021 e il 2024, il 52,6% delle imprese con almeno 10 addetti ha investito in 1-4 ambiti digitali, contro il 51,9% delle grandi imprese che ha investito in 4-7 aree.

Per il 2025-2026, il 38% delle PMI e il 50,3% delle grandi aziende dichiarano di voler investire rispettivamente nel digitale e in 6-9 aree. Le aree di maggiore interesse sono sicurezza informatica, social media, formazione informatica e cloud computing.

L’AI si conferma un investimento chiave per chi già la utilizza (70,3%). Sebbene l’obiettivo del programma “Bussola digitale 2030”, ovvero di raggiungere il livello base di digitalizzazione del 90% delle PMI entro il 2030, sia ambizioso, il trend è positivo.
In 10 anni, il fatturato online delle PMI è salito dal 4,8 al 14%, ma la formazione informatica interna resta limitata (16,9% delle PMI vs. 67% delle grandi imprese).

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