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Negli ultimi anni l’Unione Europea ha rafforzato il proprio sostegno a ricerca, sviluppo e innovazione. Horizon Europe, con un budget di 95 miliardi di euro, sostiene università, imprese e PMI che investono in progetti tecnologici, scientifici e nuovi modelli di business.
Nel 2025, le opportunità di finanziamento per startup e PMI sono molte, ma richiedono preparazione, competenze specifiche e una strategia chiara.
Le piccole e medie imprese rappresentano il cuore dell’economia europea, contribuendo alla crescita, all’occupazione e all’innovazione. Partecipare ai bandi permette loro di: ottenere finanziamenti a fondo perduto, entrare in reti internazionali e collaborare con partner europei, rafforzare competitività e capacità innovativa.
Tra i diversi programmi messi a disposizione, l’EIC Accelerator supporta progetti con alto contenuto tecnologico già testati in contesti industriali (TRL 5). Offre un pacchetto completo di supporto:
Startup e PMI possono candidarsi all’EIC Accelerator individualmente oppure insieme ad altri partner. L’accesso ai fondi, però, è estremamente competitivo: non basta avere una buona idea, serve un progetto con caratteristiche ben precise.
I requisiti principali sono:
Le candidature si aprono più volte l’anno e il percorso prevede tre passaggi: short proposal, full proposal e pitch finale, con un tasso di approvazione di circa il 5%.
I risultati italiani sono inferiori rispetto ad altri Paesi, come Francia e Germania, a causa di difficoltà nella scrittura di progetti competitivi, frammentazione del supporto e mancanza di una regia nazionale. Alcune regioni hanno introdotto consulenze, programmi di pre-incubazione e percorsi formativi per aumentare la competitività delle PMI nei bandi europei.
Oltre a Horizon Europe e all’EIC Accelerator, esistono altri strumenti dedicati alle PMI:
Per partecipare con successo ai bandi europei è fondamentale:
I fondi europei non sono solo un sostegno economico: permettono di entrare in reti internazionali, favorire l’innovazione e rafforzare la competitività globale. Considerarli come parte integrante della strategia aziendale è fondamentale per colmare il divario con altri Paesi e rafforzare le PMI italiane.
L’e-commerce italiano continua a crescere e a trasformarsi. L’ultimo aggiornamento della Classifica Ecommerce Italia di Casaleggio Associati, datato luglio 2025 fa il quadro sui siti ecommerce più popolari registra 11.581 aziende attive, con Amazon che consolida il primato e Temu che si conferma come il rivale più temibile.
Al vertice della Top 100 restano saldi Amazon e Temu, mentre Booking.com guadagna terreno e sale al terzo posto, davanti a Subito ed eBay. Seguono Leroy Merlin, Apple Store, TicketOne, Trenitalia e Decathlon.
Rispetto all’ultimo aggiornamento, le posizioni invariate di Amazon, Temu, Leroy Merlin, Apple Store e Decathlon confermano la stabilità dei big, mentre gli spostamenti nel turismo e nel tempo libero mostrano un mercato in rapido movimento.
Se Amazon domina da anni, il suo primato è messo in discussione dall’ascesa di Temu, che ha scalzato player storici come eBay e Subito. La piattaforma cinese low cost conquista rapidamente il pubblico italiano, segno di una domanda sempre più orientata a prezzo e convenienza.
Azienda | Settore | Posizioni guadagnate |
---|---|---|
LG | Elettronica | +51 |
Conad | Marketplace | +45 |
Trenord | Turismo | +34 |
Traghettilines | Turismo | +28 |
Alpitour | Turismo | +26 |
Libraccio | Editoria | +22 |
Nintendo | Elettronica | +19 |
Trip.com | Turismo | +17 |
The Space Cinema | Tempo Libero | +17 |
Lastminute.com | Turismo | +17 |
Tra le aziende che hanno guadagnato più posizioni emerge: LG (+51). Il marchio di elettronica di consumo guida la corsa a fronte del più modesto incremento del player dell’intrattenimento Nintendo (+19).
Il settore viaggi si conferma tra i più dinamici:
La digitalizzazione del turismo – dalla biglietteria online ai pacchetti esperienziali – sta ridisegnando le abitudini dei viaggiatori italiani.
Alcuni comparti restano fortemente italiani: Farmacie (99%), Alimentare (95%), Editoria (92%), dove la filiera nazionale mantiene un solido presidio grazie a normative, fiducia dei consumatori e valore culturale.
Il Made in Italy digitale può crescere anche in settori come moda e arredamento, portando online la stessa percezione di qualità e design del prodotto fisico.
Nel turismo, gli operatori italiani hanno l’opportunità di valorizzare il brand Paese, offrendo servizi digitali su misura e competendo con i colossi globali.
Secondo il report annuale di Casaleggio Associati, l’ecommerce in Italia ha raggiunto 85,4 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del 6% sull’anno precedente.
Le aziende puntano a incrementare il fatturato, rafforzare la brand awareness e fidelizzare i clienti, investendo in intelligenza artificiale, automazione del customer service, live shopping e sostenibilità.
Secondo l'Osservatorio Trovaprezzi.it, il comparatore di prezzi leader in Italia, il 2025 rappresenta un punto di svolta per l’ecommerce in Italia. Dopo anni in cui smartphone, notebook e grandi elettrodomestici hanno trainato il mercato, stiamo assistendo a un netto cambio di direzione: il digitale non è più soltanto “tech” ma si apre a nuovi settori. Oggi il carrello online degli italiani è sempre più ricco di prodotti legati alla salute, al benessere e alla vita quotidiana.
Gli integratori e i prodotti per la salute dominano le ricerche online, con incrementi significativi che testimoniano una maggiore attenzione alla cura di sé e alla qualità della vita. Allo stesso tempo, stanno emergendo con forza nuove categorie come accessori e ricambi auto, caffè e tè, segnando il consolidamento del food & beverage nel digitale. E ancora articoli ortopedici, ferramenta e prodotti d’arredamento per la casa: dati che raccontano di un consumatore più pratico, che cerca online soluzioni per la propria quotidianità e non solo per la tecnologia.
Come detto in precedenza, la parte “storica” dell’ecommerce, legata alla tecnologia ed elettrodomestici, mostra, invece, un rallentamento. Smartphone, frigoriferi, lavatrici, aspirapolveri registrano cali significativi. Non si tratta di una crisi, ma di un segnale di maturità: i cicli di sostituzione si allungano e il consumatore preferisce destinare la spesa in altri ambiti.
Chi compra online oggi non è più solo un appassionato di tecnologia, ma un consumatore più consapevole, informato, maturo e attento al valore piuttosto che al brand. le fasce centrali di età (35-54 anni) sono quelle più attive, con una solida disponibilità economica e abituato ad informarsi e confrontare prima di acquistare. Non cerca solo il prezzo più basso, ma valuta qualità, affidabilità e impatto sulla propria vita.
Anche a livello geografico il quadro resta stabile: Lombardia, Lazio e Campania guidano le ricerche, ma con segnali di crescita anche al Sud.
Questo scenario mostra un ecommerce che sta diventando sempre più orizzontale e diversificato, meno legato alle mode tecnologiche e più attento ai bisogni reali delle persone. Per le imprese significa che non basta avere un ecommerce “vetrina”: serve proporre un’esperienza personalizzata che sappia intercettare e soddisfare un consumatore evoluto, offrendo non solo prodotti ma anche valore, contenuti e servizi per costruire fiducia e fidelizzazione.
Se anche tu vuoi far crescere il tuo business online e intercettare le nuove abitudini dei consumatori, Intmpra.com è al tuo fianco per la progettazione di un e-commerce su misura, pronto per il futuro.