Quando torniamo a casa dopo una serata con gli amici quello che, indubbiamente, ricordiamo, magari anche con un sorriso sornione sulle labbra, sono le risate, i racconti divertenti, le emozioni che ci hanno suscitato. Bene, questa è una definizione spicciola, forse da bar, dello storytelling.
Storytelling è saper raccontare una storia, emozionare l'audience, farsi ricordare. Lo storytelling spiega il "perché" e il "come" delle cose, affascina l'ascoltatore facendolo appassionare all'argomento e si distingue dalla pubblicità tradizionale, in primis, per questo aspetto fortemente legato all'emozione.
Strappa un sorriso o una lacrima alla tua audience e stai pur certo che non ti dimenticheranno.
Ben lontano dall'illustrare pedissequamente tutte le caratteristiche di un prodotto, lo storytelling punta al "perché" di un prodotto utilizzando i cinque sensi: lo rende vicino, tangibile, concreto e desiderabile per ognuno di noi. La fanno da padrone, in ogni strategia di storytelling che si rispetti, i valori identitari e la capacità di coinvolgere l'utenza, che non ha la netta e fredda sensazione della pura vendita, ma si immedesimerà nella storia della tua azienda, del tuo prodotto e/o servizio.
Una campagna di storytelling efficace si basa sulla creazione di un vero e proprio mondo narrativo di ideali, sogni, desideri e gusti che gli utenti non potranno fare a meno di condividere.
Non vendere a tutti i costi il tuo prodotto/servizio al tuo potenziale cliente, ma persuadilo con l'arte del saper raccontare. In un valzer tra retorica e narrazione, lo storyteller deve padroneggiare la lingua italiana, senza annoiare, deve toccare le corde e i punti sensibili del suo pubblico, affabulare, usare delle leve.
L'attualissimo fare riferimento alle emozioni suscitate dalla pandemia da Covid- 19 o; nel cinema come in ambito musicale e televisivo; il sempre efficace "effetto nostalgia" capace di riportare ai fasti di un tempo band del passato, saghe o serie tv cult concluse da tempo sono solo alcuni esempi di queste chiavi vincenti di comunicazione e marketing.
Tocca le corde più sensibili e il tuo potenziale cliente diventerà effettivo.
Sono tanti i brand che fanno storytelling, così come gli esempi degni di nota a prescindere da quale sia la tipologia di storytelling in atto:
- spot Lego "Let's Build": bambino e papà giocano assieme coni Lego. È l'universo magico della famiglia in armonia, di una sinergia indissolubile, quella tra padre e figlio, che è pronta ad affrontare sempre nuove sfide.
- spot "il Mulino che vorrei" di Mulino Bianco: prendi un attore famoso e apprezzato come Antonio Banderas e proponilo al pubblico in veste di mugnaio e panettiere, all'interno del famoso "Mulino Bianco". Banderas alle prese con farina e biscotti è lontanissimo dalle gesta di Zorro, eppure è l'eroe della quotidianità, della narrazione intima e famigliare.
- Ikea: tutta la comunicazione di Ikea gira intorno al concetto di casa visto come famiglia, quotidianità, praticità, vita di tutti i giorni. Le scelte comunicative di Ikea sono maggiormente di visual storytelling: attraverso video su YouTube e spot televisivi il brand scandinavo ci mostra scene di vita quotidiana, nelle sfaccettature più comuni. Impossibile non immedesimarsi.
Perché considerare, quindi, una strategia di digital storytelling nel digital marketing della tua impresa? I motivi sono molteplici:
- persuadere, influenzare il tuo target a fare un acquisto o prendere una decisione, su più dispositivi e in diversi momenti della giornata
- avvicinare nuovi potenziali clienti, attraverso spot brevi e ben calibrati, che colpiscano il target corretto (come? Attraverso analisi dei tuoi competitor, dei tuoi clienti acquisiti e del valore dei tuoi prodotti)
- fidelizzare il tuo target al brand e creare fiducia, ricordando periodicamente qual è il vero "valore aggiunto" della propria marca
- comunicare restando coerenti con i core values aziendali, parlando una lingua coerente con la propria mission, in linea con il momento storico e con i valori dei propri clienti.
Raccontarsi oggi significa aprirsi, adattare tutto ciò che concerne il proprio brand, a più dispositivi, nei diversi momenti della giornata: partire dalla sua nascita per arrivare alle storie delle persone che la compongono, definire le caratteristiche dei prodotti fino alla mission aziendale. Sui Social Media, alla radio, via brochure, durante fiere ed eventi online, non importa il contenitore, ma il contenuto.
Pensate al Carosello degli anni '50, all'attesa spasmodica di ascoltare una nuova "storia", di una marca o di un prodotto; o pensate ai cartelloni pubblicitari nelle grandi città, agli spot della "Milano da bere" degli anni '80 o agli annunci delle televisioni private nei primi anni '90.
Lo storytelling ci accompagna da sempre e ci racconta un modo di vivere e di essere, parla di noi, delle nostre abitudini e dei nostri pregi e difetti, mettendoci allo specchio, come consumatori, sì, ma anche come persone. Riuscire a raccontarsi e ad emozionare il proprio pubblico, questa è la sfida odierna dei brand.